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Si sta tenendo in questi giorni il presidio giornaliero del Comitato A Scuola! in P.zza Duomo a Milano, con uno striscione di oltre quattro metri, per ricordare alle istituzioni la grave situazione degli adolescenti, ormai dimenticati a distanza. La scuola in presenza è un diritto per bambini e adolescenti. “Da 0 a 20. Adesso a scuola anche gli adolescenti” grida di dolore il cartello.

Con ordinanza n. 1946/2021 depositata in data odierna, il Tribunale Regionale del Lazio, Sezione Prima, ha accolto la domanda cautelare, presentata dalla Prof. Barbara Randazzo, costituzionalista, dello Studio Onida-Randazzo per conto del Comitato “A Scuola!” di Milano e di un gruppo di genitori di studenti, per la sospensione dell’efficacia del DPCM 2 marzo 2021, nella parte in cui ha disposto in zona rossa la sospensione delle attività didattiche in presenza delle scuole di ogni ordine e grado.
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La Rete Nazionale “Scuola in Presenza” annuncia per i giorno 26, 27 e 28  marzo una serie di presìdi in 10 regioni d’Italia per ribadire la richiesta di riapertura immediata e in sicurezza delle scuole di ogni ordine e grado e non solo per i più piccoli. La scuola è un bene essenziale per il Paese e deve essere al centro delle scelte delle nostre Istituzioni.
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Nella Giornata della memoria per le vittime della mafia, Fiammetta Borsellino ha rilasciato un’intervista alla Rete Nazionale “Scuola in Presenza” a cui aderisce il Comitato A Scuola! a sostegno della Manifestazione Nazionale che si svolgerà contemporaneamente in più di 30 città Italiane.

La Rete Nazionale “Scuola in Presenza” presente in diverse città ha occupato le piazze d’Italia il 20 ed il 21 marzo in modo coordinato per chiedere a gran voce la riapertura delle scuole. La rete chiede alle Istituzioni di:

• riconoscere che l’istruzione è un diritto fondamentale ed essenziale che deve pertanto rimanere svincolato dall’automatismo delle “zone a colori”.
• Rigettare l’uso prolungato e indiscriminato della Didattica a Distanza
• Ricordare che la tutela della salute della comunità non si esaurisce nella battaglia al Covid-19, ma deve necessariamente includere la difesa della salute psicofisica, oggi gravemente minacciata in bambini e adolescenti.
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A più di un anno dall’inizio della pandemia, le Istituzioni italiane continuano a chiudere le scuole a tappeto come principale soluzione per il contenimento dei contagi, infliggendo un grave danno in termini di istruzione, ma anche psicologico e sociale a un’intera generazione di studenti a causa del prolungato uso della Didattica a Distanza e dell’obbligo innaturale all’isolamento.
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Ecco la lettera delle Donne del Comitato A Scuola! al nuovo governo guidato da Mario Draghi in occasione dell’8 Marzo.
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Ora più che in passato è necessario proseguire con il presidio quotidiano davanti a Palazzo Marino per sensibilizzare le istituzioni sull’importanza della scuola in presenza. Due genitori ogni giorno dalle 13.30 alle 14.30. 

In occasione della Festa della Donna e delle recenti ordinanze che, da un giorno all’altro, hanno sacrificato per l’ennesima volta i ragazzi e la scuola in presenza, senza considerazione alcuna per le famiglie, per le istituzioni scolastiche e per il danno arrecato ai nostri figli dovuto all’utilizzo prolungato della DAD, desideriamo far sentire il nostro NO.
Ci ritroviamo a Palazzo Marino (Mi) alle h 13.00, sono benvenuti i genitori, gli insegnanti ed i ragazzi/bambini in DAD con un telo e tablet per seguire le lezioni pomeridiane, con un palloncino bianco perchè #lascuolanonhacolore.

Il nuovo DPCM impone regole che colpiscono ancora più duramente la scuola, con un passo indietro rispetto a settembre. La nuova normativa penalizza severamente anche le scuole elementari, le scuole dell’infanzia e i nidi. Ecco il nostro NO.

Ieri, 17 febbraio, il Comitato “A Scuola!” , insieme a rappresentanti di “Studenti Presenti” e a ricorrenti provenienti da varie regioni italiane, assistiti dallo studio legale Onida Randazzo e ass., hanno notificato e depositato un ulteriore ricorso, a firma della prof.ssa Barbara Randazzo, ordinario di Diritto costituzionale alla Statale di Milano, questa volta dinanzi al Tar Lazio, volto a denunciare la violazione del diritto fondamentale all’istruzione e del diritto alla salute derivante dalla drastica e prolungata sospensione della didattica in presenza nelle regioni classificate “zona rossa”.

La lettera al Premier del Comitato A Scuola! pubblicata su La Repubblica del 17/02. “La priorità è riconoscere la scuola come servizio pubblico essenziale”