Manifestazione Rete Nazionale “Scuola in Presenza” | Milano | 21 Marzo h 16.00

Manifestazione Rete Nazionale “Scuola in Presenza” | Milano | 21 Marzo h 16.00

TorniAMO a Scuola!


La Rete Nazionale “Scuola in Presenza” ha occupato  le piazze d’Italia il 20 e il 21 marzo per chiedere a gran voce la riapertura delle scuole

La Rete Nazionale “Scuola in Presenza” si è fatta sentire attraverso una manifestazione nazionale coordinata in più di 30 piazze d’Italia per chiedere a gran voce la riapertura delle scuole.

Ad un anno dall’inizio della pandemia, le Istituzioni continuano a non riconoscere l’istruzione in presenza come diritto fondamentale ed essenziale, in violazione della Costituzione. La scuola, ci ricorda l’art. 34 della stessa[1], è “aperta a tutti” e tutti i giovani hanno diritto a un percorso di studi di qualità. Gli studenti, e le loro famiglie, stanno ancora una volta pagando un prezzo altissimo, sia in termini di istruzione negata, sia a causa del danno psicologico e sociale imposto dall’uso prolungato della Didattica a Distanza e dell’obbligo innaturale all’isolamento.

Sconcertati dalla mancanza di presa di posizione del Governo su un tema fondamentale per il futuro del nostro Paese e preoccupati dalla crescente disuguaglianza sociale, la Rete Nazionale Scuola in Presenza” è scesa in piazza in maniera coordinata per chiedere il ripristino immediato della didattica in presenza per ogni ordine e grado d’istruzione.

Non tollereremo, in ogni caso, che si rimandi l’apertura oltre l’8 aprile né che la  Didattica a distanza venga adottata come “soluzione” di lungo termine al problema della pandemia mentre altri paesi europei lottano per difendere l’istruzione in presenza. Uniti da Nord a Sud siamo pronti a mobilitarci in ogni sede per far in modo che gli studenti italiani possano godere di uguali diritti e per frenare il crescente svantaggio di formazione e salute nei confronti dei loro coetanei europei.

La rete «Scuola in Presenza», rigorosamente apartitica e trasversale, raggruppa al momento oltre 20 comitati e associazioni di genitori, insegnanti e studenti di tutta Italia che già da mesi stanno collaborando e si stanno impegnando a favore della scuola. Insieme rappresentiamo quasi 40.000 aderenti e sostenitori che hanno a cuore il futuro del Paese.

La rete chiede alle Istituzioni di:

  • riconoscere che l’istruzione è un diritto fondamentale ed essenziale che deve pertanto rimanere svincolato dall’automatismo delle “zone a colori”. Le Istituzioni si devono adoperare per mettere in atto rapidamente tutte le misure necessarie allo svolgimento delle lezioni in sicurezza e in presenza per ogni ordine e grado di istruzione. La scuola deve essere l’ultimo luogo a chiudere in caso di picco di contagi, non il primo. Non si possono avere centri commerciali aperti e scuole chiuse.
  • Rigettare l’uso prolungato e indiscriminato della Didattica a Distanza come strumento di insegnamento in quanto inefficace, svilente per gli insegnanti, discriminatorio per gli studenti provenienti da famiglie fragili e lesivo nei confronti degli alunni con disabilità o difficoltà di apprendimento.
  • Ricordare che la tutela della salute della comunità non si esaurisce nella battaglia al Covid-19, ma deve necessariamente includere la difesa della salute psicofisica, oggi gravemente minacciata in bambini e adolescenti. La prolungata mancanza di socialità e di una sana relazionalità didattica sta determinando tra i giovanissimi[2] un allarmante aumento dei casi di tentato suicidio e di autolesionismo, mentre la scarsa attività fisica e il dilatarsi del tempo trascorso davanti a tablet e PC inducono l’aumento dei casi di pubertà precoce[3]

[1]https://www.senato.it/1025?sezione=121&articolo_numero_articolo=34#:~:text=La%20scuola%20%C3%A8%20aperta%20a,gradi%20pi%C3%B9%20alti%20degli%20studi

[2] https://www.huffingtonpost.it/entry/i-giovanissimi-si-tagliano-e-tentano-il-suicidio-mai-cosi-tanti-ricoveri-prima-della-pandemia_it_6006f714c5b697df1a09146e

[3] “Impact of COVID-19 pandemic lockdown on early onset of puberty: experience of an Italian tertiary center” | Italian Journal of Pediatrics | Full Text (biomedcentral.com)

Il 21 Marzo del Comitato A Scuola! a Piazza del Duomo, Milano

Manifestazione Nazionale 20-21 Marzo Rete Nazionale Scuola in Presenza

Manifestazione Rete Nazionale “Scuola in Presenza” nelle altre piazze Italiane

Rete Nazionale «Scuola in presenza»

Rete Nazionale «Scuola in presenza»

«Scuola in presenza»
Nasce la Rete Nazionale a difesa dell’art. 34 della Costituzione italiana.

 

11 marzo 2021 – Comunicato Stampa

A più di un anno dall’inizio della pandemia, le Istituzioni italiane continuano a chiudere le scuole a tappeto come principale soluzione per il contenimento dei contagi, infliggendo un grave danno in termini di istruzione, ma anche psicologico e sociale a un’intera generazione di studenti a causa del prolungato uso della Didattica a Distanza e dell’obbligo innaturale all’isolamento.

Disorientati dal susseguirsi di decreti e ordinanze sempre più restrittivi ed esasperati dall’assenza di una efficace azione di Governo e Regioni a salvaguardia della scuola intesa come diritto fondamentale e prioritario della nostra società, nasce oggi la Rete Nazionale «Scuola in Presenza». La scuola, ci ricorda l’art. 34 della Costituzione[1], è “aperta a tutti” e tutti i giovani hanno diritto a un percorso di studi di qualità.

La Didattica a Distanza, spesso imposta in modi e tempi arbitrari dai Presidenti di Regione, riduce l’istruzione a mera trasmissione di nozioni, negando il ruolo fondante della scuola come luogo di crescita sociale, di sviluppo della personalità individuale e – tema non secondario in Italia – di presidio della legalità. Questo modo di operare mortifica il ruolo degli insegnanti, disarticola i tempi di vita e lavoro, distrugge gli equilibri familiari e sociali.

La rete «Scuola in Presenza», rigorosamente apartitica e trasversale, raggruppa al momento oltre 20 comitati e associazioni di genitori, insegnanti e studenti di tutta Italia che già da mesi stanno collaborando e si stanno impegnando a favore della scuola. Insieme rappresentiamo quasi 40.000 aderenti e sostenitori che hanno a cuore il futuro del Paese.

Consapevoli della complessità dell’emergenza Covid-19, ma preoccupati per la crescente disuguaglianza sociale e per la mancanza di attenzione rivolta alle nuove generazioni – il capitale umano su cui si fonda il futuro dell’Italia – chiediamo alle Istituzioni di:

  1. Riconoscere che l’istruzione è un diritto fondamentale ed essenziale che deve pertanto rimanere svincolato dall’automatismo delle “zone a colori”. Le Istituzioni si devono adoperare per mettere in atto rapidamente tutte le misure necessarie allo svolgimento delle lezioni in sicurezza e in presenza per ogni ordine e grado di istruzione. La scuola deve essere l’ultimo luogo a chiudere in caso di picco di contagi, non il primo. Non si possono avere centri commerciali aperti e scuole chiuse.
  1. Rigettare l’uso prolungato e indiscriminato della Didattica a Distanza come strumento di insegnamento in quanto inefficace, svilente per gli insegnanti, discriminatorio per gli studenti provenienti da famiglie fragili e lesivo nei confronti degli alunni con disabilità o difficoltà di apprendimento.
  1. Ricordare che la tutela della salute della comunità non si esaurisce nella battaglia al Covid-19, ma deve necessariamente includere la difesa della salute psicofisica, oggi gravemente minacciata in bambini e adolescenti. La prolungata mancanza di socialità e di una sana relazionalità didattica sta determinando tra i giovanissimi[2] un allarmante aumento dei casi di tentato suicidio e di autolesionismo, mentre la scarsa attività fisica e il dilatarsi del tempo trascorso davanti a tablet e PC inducono l’aumento dei casi di pubertà precoce[3].

Chiediamo quindi al Governo un totale cambio di prospettiva affinché la scuola e i diritti delle nuove generazioni siano finalmente riconosciuti come essenziali per il futuro del Paese. Basta con lo scaricare il problema della scuola su famiglia e studenti.

Uniti da Nord a Sud faremo sentire con determinazione la nostra voce di cittadini che credono nei valori della democrazia e della Costituzione, mobilitandoci in ogni sede per far in modo che gli studenti italiani possano godere di uguali diritti e per frenare il crescente svantaggio di formazione e salute nei confronti dei loro coetanei europei.

 

ASSOCIAZIONI E COMITATI ADERENTI

A scuola! (Milano, Lombardia con sez. di Como, Lodi, Settimo Milanese e Umbria)

Abruzzo A Scuola (Abruzzo)

Associazione scuole aperte Campania (Campania)

CIB – Chiedo per i Bambini (Calabria)

Comitato A scuola – Umbria A.p.s. (Umbria)

Comitato Genitori Scuola in Presenza (Trieste, Friuli Venezia Giulia)

Genitori per la scuola Benevento (Benevento, Campania)

Giù le mani dalle mense (Arezzo, Toscana)

La scuola a scuola (Bologna, Emilia Romagna)

La Scuola che vogliamo – Scuole Diffuse in Puglia (Puglia)

La scuola è solo in presenza (Monza, Lombardia)

Per la scuola in presenza – Ragazzi a scuola (Rimini, Emilia Romagna)

Ravenna per la scuola – Persone contro la DAD (Ravenna, Emilia Romagna)

Ri(n)corriamo la scuola (Firenze, Toscana)

Riapriamo la scuola della Costituzione (Genova, Liguria)

Ridateci la Scuola (Verona, Veneto)

Scuola in presenza (Vicenza, Veneto)

Scuole Aperte Cuneo (Cuneo, Piemonte)

Scuole Aperte Mantova (Mantova, Lombardia)

Scuole aperte Puglia (Acquaviva delle fonti, Puglia)

SIP – Scuola in Presenza (Messina, Sicilia)

 

Per informazioni e dettagli:

retescuolainpresenza@gmail.com

Per Nord Italia e media nazionali – A scuola! – mob. 393 162 5847/392 4014042
Per Centro Italia – Ri(n)corriamo la scuola – mob. 339 483 1590
Per Sud Italia – La Scuola che vogliamo – Scuole diffuse in Puglia – mob. 328 0684342
Per Isole – SIP – Scuola in presenza – mob. 339 440 8943 

 

[1] https://www.senato.it/1025?sezione=121&articolo_numero_articolo=34#:~:text=La%20scuola%20%C3%A8%20aperta%20a,gradi%20pi%C3%B9%20alti%20degli%20studi

[2] https://www.huffingtonpost.it/entry/i-giovanissimi-si-tagliano-e-tentano-il-suicidio-mai-cosi-tanti-ricoveri-prima-della-pandemia_it_6006f714c5b697df1a09146e

[3] “Impact of COVID-19 pandemic lockdown on early onset of puberty: experience of an Italian tertiary center” | Italian Journal of Pediatrics | Full Text (biomedcentral.com)

8 Marzo 2021 | Lettera aperta

8 Marzo 2021 | Lettera aperta

NON SCARICATE IL PESO DELLA PANDEMIA SULLE DONNE

Caro Presidente Mario Draghi,

come donne, madri e lavoratrici avevamo riposto fiducia in Lei e nel cambiamento che il Suo governo pareva prospettare per noi e per i nostri figli dopo un anno devastato dalla pandemia e dalle evidenti difficoltà delle istituzioni italiane di gestirla.

Nel Suo discorso programmatico del 17 febbraio 20211, ci aveva ricordato come siano state donne e giovani a pagare il prezzo più alto della pandemia. I dati ISTAT2 ci ricordano che quasi tre quarti dei 444.000 nuovi disoccupati nel 2020 sono donne, con una progressione impressionante: nel mese di dicembre il 98% dei posti di lavoro persi appartenevano a lavoratrici.
Ai giovani, nel frattempo, è stato tolto tutto: scuola in presenza, sport, oratori, feste di compleanno, con gravi danni sia a livello di istruzione – il nostro Paese arrancava anche prima del Covid-193 – sia di socialità per le generazioni che dovranno costruire l’Italia del futuro.
Speravamo in un cambio di metodo e di approccio, lo speravamo di cuore.
Nel Suo discorso, aveva sottolineato la necessità di tornare “rapidamente a un orario scolastico normale, anche distribuendolo su diverse fasce orarie”.

Invece, a distanza di un anno dall’inizio della pandemia, il Suo governo, caro Presidente Draghi, ha introdotto misure ancora più restrittive del precedente nei confronti delle scuole. Con il nuovo DPCM si permette la chiusura delle scuole d’infanzia e delle scuole primarie anche in situazioni dove la curva pandemica non è considerata dirompente, ampliando a dismisura la discrezionalità dei Governatori, tanto che abbiamo già assistito a chiusure anche nelle cosiddette zone gialle o arancioni. Con l’escamotage della zona arancione «rafforzata», prontamente adottata per esempio in Regione Lombardia, si salvano gli esercizi commerciali e persino la movida, prolungando l’asporto in ore serali, ma si chiudono le scuole. Altri paesi simili a noi per tradizione e cultura, come la Francia, hanno optato per un approccio di segno completamente opposto.
Come donne, madri e lavoratrici ci sentiamo tradite ancora una volta dalle istituzioni, che scaricano su di noi le conseguenze di disorganizzazione e inefficienza, rimandando a un domani lontano l’individuazione di coraggiose soluzioni alternative.

Perché se la scuola chiude, chi se ne occupa alla fine di queste benedette generazioni future? Solo e sempre noi donne, il vero welfare system di questo Paese.

Dopo un anno, un anno intero, l’unica soluzione è davvero solamente quella di chiudere ancora madri e bambini a casa? Dove sono i test di massa, i tracciamenti, il potenziamento dei trasporti, l’accelerazione dei vaccini per rendere le scuole più sicure? Qual è il «ristoro» che verrà offerto a noi e ai nostri figli per aver messo le nostre vite, anche lavorative, ancora una volta in stand-by? Non pensate di zittirci con un bonus baby-sitter, con congedi parentali o parcheggi scolastici a ore: sono toppe su uno squarcio sociale che si allarga ogni giorno di più…

Avremmo accettato questa nuova reclusione se ci aveste detto che chiudeva tutto, che era richiesto un lockdown durissimo perché il Paese era alla soglia del collasso sanitario: ogni madre conosce il significato della parola sacrificio.
Ma non a queste condizioni.

Al «governo dei migliori» chiediamo di più: chiediamo soluzioni, benché difficili, che tutelino il diritto all’istruzione senza ledere la vita delle donne né la salute psicofisica dei nostri figli. Abbiate il coraggio di fare una scelta politica e dichiarare la scuola priorità nazionale, questo vi stanno chiedendo in questi giorni famiglie di ogni parte d’Italia.

Su queste scelte, e non sulle parole, vi giudicheremo.

Le donne del Comitato A Scuola!

1 https://www.governo.it/it/articolo/le-comunicazioni-del-presidente-draghi-al-senato/16225
2 https://www.istat.it/it/files//2021/02/Occupati-e-disoccupati_dicembre_2020.pdf
3 https://www.oecd.org/pisa/publications/PISA2018_CN_ITA_IT.pdf

Visualizza PDF | 8 Marzo 2021 | Lettera Aperta

Presidio a Palazzo Marino | 8 Marzo h 13.00

Presidio a Palazzo Marino | 8 Marzo h 13.00

Ci hanno rubato la scuola, di nuovo, dopo un anno. Desideriamo far sentire il nostro NO.

In occasione della Festa della Donna e delle recenti ordinanze che, da un giorno all’altro, hanno sacrificato per l’ennesima volta i ragazzi e la scuola in presenza, senza considerazione alcuna per le famiglie, per le istituzioni scolastiche e per il danno arrecato ai nostri figli dovuto all’utilizzo prolungato della DAD, desideriamo far sentire il nostro NO.

Ci ritroviamo a Palazzo Marino (MI) dalle h 13.00 alle 15.00: sono benvenuti i genitori, gli insegnanti ed i ragazzi/bambini in DAD con un telo e tablet per seguire le lezioni pomeridiane, con un palloncino bianco perché #lascuolanonhacolore

Nel rispetto delle misure di sicurezza si ricorda l’uso della mascherine e il distanziamento e si invitano i partecipanti a registrarsi. Rammentiamo inoltre che le attuali leggi consentono lo spostamento per raggiungere il luogo della manifestazione, fermo restando il ricorso all’autodichiarazione se necessaria.

 

Il nostro 8  Marzo

Flashmob a Palazzo della Regione | 4 Marzo h 18.00

Flashmob a Palazzo della Regione | 4 Marzo h 18.00

Marzo 2020 – Marzo 2021.

Per la scuola è ritorno al passato. Anzi peggio.

 

Dopo un anno, siamo fermi alla situazione della prima ondata. Il nuovo DPCM impone regole che colpiscono ancora duramente le scuole e ci fa fare un passo indietro rispetto a settembre: torneranno in DAD anche gli alunni delle elementari e a casa i bambini di nidi e scuole dell’infanzia.

Cosa ha fatto Regione Lombardia sul fronte organizzativo e sanitario per evitare tutto questo?

 

 

Il nostro Flashmob. Per dire No alla DAD.

Perchè la Scuola è in presenza.

 

Ringraziamo il nostro giovane amico e studente Sirio per il prezioso contributo video che racconta il Flashmob del Comitato a Scuola! del 4 Marzo a Milano.